Un po’ di storia: come nasce il mito

 

Negroni, un nome una leggenda.

Un cocktail italiano che ha più di cento anni di storia. Tutto è iniziato nei primi decenni del ‘900, a Firenze.

Il conte Camillo Negroni, assiduo frequentatore dei locali più eleganti della città, chiese al suo amico e barista del caffè Giacosa, Fosco Scarselli, di realizzare per lui un cocktail alquanto particolare.

Il nobile chiese una variazione sul tema dell’Americano, molto in voga all’epoca e ancora oggi.

La ricetta originale del drink prevedeva tre ingredienti principali:

 

 

Il conte, per via del suo palato fino, o forse semplicemente per noia, chiese al barista di sostituire la Soda con il Gin, distillato la cui paternità è contesa tra Olanda e Italia, ma che in quegli anni era molto popolare in America.

Fosco accontentò la richiesta del facoltoso personaggio e realizzò per la prima volta il cocktail che sarebbe diventato celebre in tutto il mondo:

Ed ecco a voi, sua maestà il Negroni.

 

 

Ecco come l’ho voluto reinventare

 

Tutti ci siamo trovati almeno una volta a non poter bere alcolici, soprattutto se dobbiamo metterci alla guida. Perché rinunciare all’inconfondibile sapore del Negroni se possiamo andarci molto vicino con una soluzione analcolica.

Per non parlare della differenza di calorie tra le due versioni, quella tradizionale si aggira sulle 170 Cal mentre la mia si attesta su meno di 100 Cal.

Per queste ragioni ho deciso di twistare questo grande classico in versione alcol free!

Così da soddisfare chi è attento alla linea e chi (giustamente) non vuole esagerare.

Scopriamo insieme come ho cercato di ricreare gli inconfondibili sapori di Vermouth e Gin senza rinunciare al sapore deciso e al corpo del drink.

Seguimi step by step…

 

 

Per la rielaborazione, sono partito dalla tradizionale base bitterata, e ho scelto uno sciroppo Monin.

Poi, ho cercato di ricreare una componente che richiamasse il gusto caratteristico del Vermouth, con i suoi profumi e i suoi aromi.

Ovviamente, non è stato semplice, ho dovuto lavorare di creatività e fantasia perchè il gusto e la texture di questa bevanda sono pressochè impossibili da ricreare perfettamente…

Dopo essermi spremuto le meningi ho pensato che la soluzione fosse tornare un po’ alle radici del Negroni, precisamente al suo antenato, l’Americano.

 

Ecco la soluzione! 

 

 

Nella ricetta originale vi era 1/3 di Soda e ho pensato che una soda al Karkadè potesse essere una buona soluzione per sostituire il Vermouth.

Si tratta di un infuso dal sapore acidulo rinfrescante e dissetante, di colore rosso vivo.

La pianta del Karkadè è anche usata per realizzare diverse bevande digestive e porta numerosi benefici al nostro organismo: regolarizza la funzionalità epatica, funge da antinfiammatorio e ha proprietà lenitive, oltre che drenanti e depurative.

Ho deciso di aggiungervi scorze d’arancia e mezza stecca di cannella, poiché anch’essi sono sapori tipici del Vermouth, in particolare della versione di casa Gamondi.

L’ultimo elemento, scelto per richiamare il sapore del gin, sono le bacche di ginepro.

Per la realizzazione della soda, sono partito da un decotto realizzato con questi ingredienti.

Come prepararlo?

Fai bollire il composto per 10 minuti, poi lascia a temperatura ambiente finchè non diventa freddo, dunque inseriscilo in un sifone e gasalo con una dose di CO2.

Ed ecco a noi la soda aromatizzata.

Dulcis in fundo un ulteriore top di soda per smorzare i sapori intensi.

 

 

Per riassumere, gli ingredienti sono:

In un bicchiere colmo di ghiaccio versate gli ingredienti: miscelate e servite con una fetta di arancia.

E ora non resta che… bere!

Un abbraccio,

Giorgio

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